Consiglio dei ministri dell'Arabia Saudita مجلس الوزراء السعودي Majlis al-Wuzarā' as-Su'ūdī | |
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Stato | Arabia Saudita |
Tipo | Esecutivo |
Istituito | 1953 |
da | Abd al-Aziz dell'Arabia Saudita |
Predecessore | Council of Agents |
Re | Salman |
Primo ministro | Mohammad bin Salman Al Sa'ud |
Sede | Palazzo al-Yamama, Riad |
Il Consiglio dei ministri dell'Arabia Saudita (in arabo: مجلس الوزراء السعودي Majlis al-Wuzarā' as-Su'ūdī) è l'organo di Governo del Regno dell'Arabia Saudita. Era precedentemente guidato dal re, che era automaticamente il primo ministro, ma, il 28 settembre 2022, la nomina da parte del Re Salman dell'Arabia Saudita di suo figlio, Mohammad bin Salman Al Sa'ud, alla carica di Primo Ministro ha separato le due cariche[1].
Il Consiglio è composto dal primo ministro, dal principe ereditario, che generalmente è vice primo ministro, e dai ministri. Nel 2017 ci sono ventidue ministri con portafoglio e nove ministri di stato, cinque dei quali hanno responsabilità speciali. Tutti i membri del Consiglio sono nominati con decreto reale.[2]
Il Consiglio dei ministri venne istituito da re Abd al-Aziz nel 1953. È responsabile della "redazione e del monitoraggio dell'attuazione delle politiche interne, estere, finanziarie, economiche, dell'istruzione e della difesa e degli affari generali dello Stato".[2] La legislazione deve essere ratificata con regio decreto e deve essere pienamente compatibile con l'interpretazione della shari'a. Si riunisce ogni lunedì ed è presieduto dal re nella sua qualità di Presidente del Consiglio o da un suo rappresentante.[3]
La legge che disciplina la forma e le funzioni del Consiglio dei ministri venne emanata da re Fahd nel 1993.[2] Tra le altre cose essa stabilisce che tutti i membri del Consiglio devono essere "cittadini sauditi per nascita e ascendenza, ben noti per la giustizia e le capacità e non precedentemente condannati per un reato di immoralità o di disonore".[2]
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